BILANCIO CONSOLIDATO >
NOTE ILLUSTRATIVE
156
| BILANCIO ANNUALE 2013 | PRYSMIAN GROUP
D.1
GESTIONE DEL RISCHIO DI CAPITALE
L’obiettivo del Gruppo nell’ambito della gestione del rischio di
capitale è principalmente quello di salvaguardare la continuità
aziendale in modo tale da garantire rendimenti agli azionisti
e benefici agli altri portatori di interesse. Il Gruppo si prefigge
inoltre l’obiettivo di mantenere una struttura ottimale del
capitale in modo da ridurre il costo dell’indebitamento e di
rispettare una serie di requisiti (covenant) previsti dai diversi
contratti di finanziamento (Nota 32. Covenant finanziari).
Il Gruppo monitora il capitale anche sulla base del rapporto
tra Posizione finanziaria netta e Capitale (“gearing ratio”).
Ai fini della modalità di determinazione della Posizione
finanziaria netta, si rimanda alla Nota 12. Debiti verso banche
e altri finanziatori. Il capitale equivale alla sommatoria del
Patrimonio netto, così come definito nel bilancio consolidato
del Gruppo, e della Posizione finanziaria netta.
I gearing ratio al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 sono di
seguito presentati nelle loro componenti:
(in milioni di Euro)
2013
2012
Posizione finanziaria netta
834
918
Patrimonio netto
1.195
1.159
Totale capitale
2.029
2.077
Gearing ratio
41,10%
44,20%
D.2
STIMA DEL FAIR VALUE
In relazione alle attività e passività rilevate nella situazione
patrimoniale-finanziaria, l’IFRS 13 richiede che tali valori siano
classificati sulla base di una gerarchia di livelli, che rifletta la
significatività degli input utilizzati nella determinazione del
fair value.
Di seguito si riporta la classificazione dei fair value degli
strumenti finanziari sulla base dei seguenti livelli gerarchici:
Livello 1
: Fair value determinati con riferimento a prezzi
quotati (non rettificati) su mercati attivi per strumenti
finanziari identici. Pertanto, nel Livello 1 l’enfasi è posta sulla
determinazione dei seguenti elementi:
(a) il mercato principale dell’attività o della passività o,
in assenza di un mercato principale, il mercato più
vantaggioso dell’attività o della passività;
(b) la possibilità per l’entità di effettuare un’operazione con
l’attività o con la passività al prezzo di quel mercato alla
data di valutazione.
Livello 2
: Fair value determinati con tecniche di valutazione
con riferimento a variabili osservabili su mercati attivi. Gli
input per questo livello comprendono:
(a) prezzi quotati per attività o passività similari in mercati
attivi;
(b) prezzi quotati per attività o passività identiche o similari in
mercati non attivi;
(c) dati diversi dai prezzi quotati osservabili per l’attività o
passività, per esempio:
i. tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a
intervalli comunemente quotati;
ii. volatilità implicite;
iii. spread creditizi;
(d) input corroborati dal mercato.
Livello 3
: Fair value determinati con tecniche di valutazione
con riferimento a variabili di mercato non osservabili.