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Al 31 dicembre 2013, a fronte dell’incremento/decremento
del fair value dei derivati designati di copertura nell’ambito di
operazioni di cash flow hedges, considerando un incremento/
decremento nei tassi d’interesse pari a 25 punti base rispetto
ai tassi d’interesse puntuali, le altre riserve del patrimonio
netto sarebbero state maggiori per Euro 0,8 milioni e minori
per Euro 1,5 milioni per effetto della copertura dell’operazione
sottostante in Euro.
Al 31 dicembre 2012, a fronte dell’incremento/decremento
del fair value dei derivati designati di copertura nell’ambito di
operazioni di cash flow hedges, considerando un incremento/
decremento nei tassi d’interesse pari a 25 punti base rispetto
ai tassi d’interesse puntuali, le altre riserve del patrimonio
netto sarebbero state maggiori per Euro 2,32 milioni e
minori per Euro 2,39 milioni per effetto della copertura
dell’operazione sottostante in Euro.
(c) Rischio prezzo
Il Gruppo è esposto al rischio prezzo per quanto concerne
gli acquisti e le vendite dei materiali strategici, il cui prezzo
d’acquisto è soggetto alla volatilità del mercato. Le principali
materie prime utilizzate dal Gruppo nei propri processi
produttivi sono costituite da metalli strategici quali rame,
alluminio e piombo. Il costo per l’acquisto di tali materiali
strategici ha rappresentato nell’esercizio 2013 circa il 54%
(il 57% nel 2012) del costo dei materiali, nell’ambito del costo
della produzione complessivamente sostenuto dal Gruppo.
Per gestire il rischio prezzo derivante dalle transazioni
commerciali future, le società del Gruppo negoziano
strumenti derivati su metalli strategici, fissando il prezzo
degli acquisti futuri previsti.
Ancorché il fine ultimo del Gruppo sia la copertura dei rischi
cui lo stesso è sottoposto, contabilmente tali contratti non
sono qualificati come strumenti di copertura.
I derivati stipulati dal Gruppo sono negoziati con primarie
controparti finanziarie sulla base dei prezzi dei metalli
strategici quotati presso il London Metal Exchange (“LME”),
presso il mercato di New York (“COMEX”) e presso lo Shanghai
Futures Exchange (“SFE”).
Si riporta qui di seguito una
sensitivity analysis
nella
quale sono rappresentati gli effetti sul risultato netto, e di
conseguenza sul patrimonio netto consolidato per i medesimi
importi, derivanti da un incremento/decremento del prezzo
dei materiali strategici pari al 10% rispetto alle quotazioni al
31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012, in una situazione di
costanza di tutte le altre variabili.
(in milioni di Euro)
2013
2012
-0,25% +0,25% -0,25% +0,25%
Euro
(0,12)
0,12
(0,33)
0,33
Dollaro statunitense
0,06
(0,06)
0,14
(0,14)
Sterlina inglese
(0,03)
0,03
(0,01)
0,01
Altre valute
(0,44)
0,44
(0,34)
0,34
Totale
(0,53)
0,53
(0,54)
0,54
(in milioni di Euro)
2013
2012
-10%
+10%
-10%
+10%
LME
(13,85)
13,85
(20,88)
20,88
COMEX
(0,78)
0,78
0,56
(0,56)
SFE
(4,88)
4,88
(3,27)
3,27
Totale
(19,51)
19,51
(23,59)
23,59
Gli impatti potenziali di cui sopra sono attribuibili esclusivamente
agli incrementi e alle diminuzioni nel fair value di strumenti
derivati su prezzi di materiali strategici, direttamente attribuibili
alle variazioni degli stessi prezzi e non si riferiscono agli impatti di
conto economico legati al costo di acquisto dei materiali strategici.
(d) Rischio credito
Si rileva un rischio di credito in relazione ai crediti commerciali, alle
disponibilità liquide, agli strumenti finanziari, ai depositi presso
banche ed altre istituzioni finanziarie.
Il rischio di credito correlato alle controparti commerciali è gestito
dalle singole società controllate e monitorato centralmente
dalla Direzione Finanza di Gruppo. Il Gruppo non ha significative
concentrazioni del rischio di credito. Sono comunque in essere
procedure volte ad assicurare che le vendite di prodotti e servizi
vengano effettuate a clienti di buona affidabilità, tenendo
conto della loro posizione finanziaria, dell’esperienza passata e
di altri fattori. I limiti di credito sui principali clienti sono basati