BILANCIO ANNUALE 2013 - page 203

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Gli utili attuariali netti registrati al 31 dicembre 2013 (Euro 1
milione) sono essenzialmente connessi alla variazione dei
parametri economici di riferimento (tasso di attualizzazione
e di inflazione).
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale l’importo
spettante a ciascun dipendente matura in funzione del
servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la
società. Il trattamento dovuto alla cessazione del rapporto di
lavoro è calcolato in base alla sua durata e alla retribuzione
imponibile di ciascun dipendente. La passività, annualmente
rivalutata in ragione dell’indice ufficiale del costo della vita
e degli interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione
o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di provvista
finanziaria; non esistono, pertanto, attività a servizio del
fondo.
La disciplina è stata integrata dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla
Legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) che, per le aziende con
almeno 50 dipendenti, ha stabilito che le quote maturate dal
2007 sono destinate, su opzione dei dipendenti, o al Fondo
Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare,
assumendo la natura di “Piano a contribuzione definita”.
Si riporta di seguito una sensitivity analysis nella quale sono rappresentati gli effetti derivanti da un incremento/decremento delle
più significative ipotesi attuariali utilizzate nella valutazione della passività quali tasso di interesse, tasso di inflazione:
Restano comunque contabilizzate a T.F.R., per tutte le società
italiane del Gruppo, le rivalutazioni degli importi in essere
alle date di opzione, così come, per le aziende con meno di
50 dipendenti, anche le quote maturate e non destinate a
previdenza complementare.
La prestazione del Fondo è liquidata agli iscritti in forma di
capitale, in accordo con le regole del piano. Il piano prevede
anche la possibilità di avere anticipazioni parziali sull’intero
ammontare della prestazione maturata per specifiche causali.
Il maggior rischio è rappresentato dalla volatilità del tasso di
inflazione e del tasso di interesse determinato dal rendimento
di mercato delle obbligazioni societarie AA denominate
in Euro. Un altro fattore di rischio è rappresentato dalla
possibilità che gli iscritti lascino il piano o che siano richiesti
anticipi in misura maggiore rispetto a quanto previsto,
generando una perdita attuariale del piano, a causa di
un’accelerazione dei flussi di cassa.
Nel dettaglio, le ipotesi attuariali adottate per la valutazione
del Fondo trattamento di fine rapporto sono le seguenti:
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Tasso di interesse
3,00%
2,75%
Tasso atteso di incremento delle retribuzioni
2,00%
2,00%
Tasso di inflazione
2,00%
2,00%
31 dicembre 2013
decremento - 0,50%
incremento + 0,50 %
Tasso di interesse
+5,23%
-4,80%
decremento - 0,25%
incremento + 0,25%
Tasso di inflazione
-2,58%
+2,64%
PIANI DI ASSISTENZA MEDICA
Alcune società del Gruppo forniscono Piani di assistenza
medica al personale in pensione. In particolare, il Gruppo
finanzia piani di assistenza medica in Brasile, Canada e Stati
Uniti. I piani negli Stati Uniti rappresentano circa l’80%
dell’obbligazione totale dei piani di assistanza medica.
Oltre ai rischi di tasso di interesse e di longevità, i Piani di
assistenza medica sono particolarmente soggetti ad aumenti
dei costi dovuti ai sinistri. Tutti i Piani di assistenza medica
non hanno attività a copertura delle obbligazioni assunte e le
prestazioni sono erogate direttamente dalla società.
Come evidenziato in precedenza, i Piani di assistenza medica
statunitensi rappresentano la parte più consistente in termini
di obbligazioni assunte. Questi piani non sono soggetti al
medesimo livello di protezione giuridica dei Fondi pensione.
L’emanazione di una significativa legislazione sanitaria
negli Stati Uniti (Affordable Care Act, nota anche come
“ObamaCare”) potrebbe comportare la riduzione dei costi e
dei rischi associati a questi piani, attraverso il passaggio dei
membri del piano verso forme di assicurazione individuale.
Attualmente non si sono verificati impatti sulle passività e sui
costi, a seguito della nuova riforma.
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