I primi sette mesi del 2021 hanno registrato una forte ripresa dell’economia a livello globale, dopo un 2020 penalizzato fortemente dalla pandemia Covid-19 con effetti negativi senza precedenti sul quadro macroeconomico globale. Tale ripresa è stata anche sostenuta dai piani nazionali a supporto di sviluppo di progetti infrastrutturali e di digitalizzazione. Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, l'economia globale dovrebbe crescere del 6,0% nel 2021, dopo la contrazione del 3,2% nel 2020. A livello geografico, gli Stati Unti - con una crescita stimata del 7,0% - sono previsti tornare ai livelli di attività di fine 2019 già quest’anno, mentre per l’Eurozona e il Regno Unito tale recupero è previsto per l’anno prossimo. L’economia cinese, l’unica tra le grandi economie ad aver chiuso il 2020 con il segno positivo (+2,3%), è prevista in accelerazione con una crescita stimata dell’8,1% nel 2021. Gli impatti straordinari della pandemia Covid-19 hanno inciso l’anno scorso anche sui risultati del Gruppo Prysmian, soprattutto nei business connessi al settore delle costruzioni (Trade & Installers) e con rilevanti attività di installazione. La progressiva ripresa delle attività, accompagnata da una gestione tempestiva dei costi, da una supply chain estremamente flessibile e da un livello di servizio clienti molto focalizzato, hanno consentito al management di proteggere i risultati del Gruppo e di limitare l’impatto della pandemia sulla marginalità del Gruppo. Il primo semestre del 2021 ha confermato il consolidamento di tali trend positivi, con il business Energy che ha raggiunto i livelli pre-pandemia con una migliore marginalità se si esclude l’effetto dell’incremento dei prezzi dei metalli, e con i volumi Telecom in sensibile recupero a livello globale, sebbene rimanga ancora elevato il livello di incertezza, acuita dagli effetti della pandemia sulla disponibilità e sui prezzi delle materie prime. Alla luce dei risultati del primo semestre 2021 e considerando le condizioni di contesto di business il Gruppo Prysmian prevede, per l’intero esercizio 2021, una domanda nei business dei cavi per le costruzioni e industriali in netto recupero rispetto all’anno precedente. Nel business dei sistemi e cavi sottomarini, il Gruppo, come attestato dal solido order intake del primo semestre, punta a riaffermare la propria leadership in un mercato atteso in crescita, grazie allo sviluppo dei parchi eolici offshore e alle interconnessioni necessarie per lo sviluppo delle energie rinnovabili a supporto dell’Energy Transition. Per tale segmento il Gruppo prevede risultati in crescita rispetto all’anno scorso, con il secondo semestre in netto miglioramento rispetto alla prima parte dell’anno grazie sia ad un maggior utilizzo della capacità nel business dei cavi sottomarini sia all’avvio dell’esecuzione dei progetti German Corridors. Nel segmento Telecom, il Gruppo prevede volumi in crescita nel business ottico e una persistente pressione sui prezzi, in particolare in Europa. Rimangono confermati per il Gruppo Prysmian i driver di crescita di lungo periodo legati principalmente alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili, al rafforzamento delle reti di telecomunicazione (digitalizzazione) e al processo di elettrificazione. Il Gruppo può inoltre contare su una ampia diversificazione di business e aree geografiche, una solida struttura patrimoniale, una supply chain efficiente e flessibile e un’organizzazione snella, tutti fattori che stanno permettendo di fronteggiare l’emergenza con fiducia. Alla luce delle considerazioni di cui sopra e in aggiunta alla solida performance del Gruppo nel primo semestre, il Gruppo provvede a migliorare le previsioni di risultato per l’intero esercizio rispetto a quelle annunciate a marzo. Per l’intero esercizio 2021, il Gruppo prevede un EBITDA Adjusted compreso nell’intervallo di €920-970 milioni, in crescita rispetto all’intervallo €870–940 milioni annunciato precedentemente. Rimane invariato l’obbiettivo della generazione di cassa, secondo il quale il Gruppo prevede per l’esercizio 2021 di generare flussi di cassa per circa €300 milioni ± 20% (FCF prima di acquisizioni e dismissioni). Tali previsioni si basano sull’assenza di cambiamenti rilevanti nell’evoluzione dell’emergenza sanitaria e di conseguenti ulteriori discontinuità e rallentamenti nelle attività economiche globali. Le previsioni, inoltre, si basano sul corrente perimetro di business della Società, e non includono impatti sul flusso di cassa relativi alle tematiche Antitrust. Anche per il 2021, infine, si prevede un impatto negativo sul risultato operativo di Gruppo, dovuto all’effetto traslativo della conversione nella valuta di consolidamento dei risultati delle consociate, per un importo di circa €20-25 milioni. L’ammontare cumulato dell’impatto negativo dei cambi nel biennio 2020 e 2021 (atteso) è stimato in circa €55 milioni.